Bosa

Mi sono chiesto spesso da toscano appassionato di storia della mia terra, promotore nel mio piccolo, (per le possibilità in questo senso che mi offrono i miei ” mestieri “) dei suoi paesaggi, dei suoi monumenti, delle opere d’arte custodite nei suoi musei, perchè ritengo la Sardegna un posto tanto attraente da considerarla una seconda patria.

Si comincia con il mare. Con il cibo. Con il folklore. Poi può finire li.

Nel mio caso così non è.

Bosa, Foce del fiume Temo, 2007

Ho cominciato a frequentare la Sardegna nel 1984.

Mia moglie nata a Pistoia da genitori Sardi, mi ha fatto conoscere prima dell’ isola, i Sardi.

Poi, durante quel primo viaggio di 38 anni fa conobbi, appunto, quelle tre cose: Il mare. Il cibo. Il folklore. Finì lì.

Dopo esattamente 20 anni, decidemmo di fare un giro in moto sull’isola era il 2004.

Arrivo in Sardegna, 2022

Cominciammo allo stesso modo: Mare, Cibo, Folklore.

SantAntioco Sardegna , 2023

Ma avendo deciso di fare tappa a Bosa ( senza sapere praticamente niente del posto ), prima di scendere lungo la costa occidentale, ci trovammo inaspettatamente nel mezzo del mediterraneo, o meglio in una sintesi antropologico- culturale del mare nostrum.

Il fiume Temo di notte, 2022

Ci trovammo in un paese di case torri colorate, tipo Grecia, tipo Liguria, distribuite a piramide con alla base un fiume navigabile, un porto canale, in cui barche da pesca moderne erano ormeggiate accanto a barchette da pesca in legno a vela latina.

Le antiche concerie di Bosa, ora ristrutturate, ospitano abitazioni e attività commerciali e un museo, sono una delle caratteristiche principali della città, una peculiarità architettonica unica che sa di lavoro e contribuisce alla memoria storica di Bosa
2022
Le concerie nel 2005

La piramide era sormontata da un castello, la Rocca di Serravalle , come il comune del Pistoiese dove abitavo all’ epoca.

Il Castello era stato edificato dai Malaspina della Lunigiana, che nelle loro scorrerie piratesche, nel XII° secolo, si erano insignoriti del luogo.
Le facciate dei palazzi del centro erano catalane, come molti dei cognomi dei Bosani.

Il Lungo Temo e il Castello Malaspina, 2022
Bosa, Il Ponte vecchio, 2022

Nelle vie del borgo si respirava una tradizione di accoglienza e convivialità monumentalizzata, dalla capillarità di tavernette ( cantine) al piano terra di quasi tutte le abitazioni del centro storico, dove amici e famiglie si riunivano per bere la fantastica Malvasia di Bosa o per mangiare insieme a parenti e amici nei giorni di festa ( e qui di feste se ne celebrano a decine, tra religiose, o pagane antichissime concentrate nel carrasegare, il carnevale Bosano).

Una via di “Sa Costa” , la parte alta di Bosa, 2022

Tutto era occasione per stare insieme, per chiaccherare per strada.

Chiaccherare con la signora novantenne che per strada ricamava il suo fillet su un telaio di legno, senza usare gli occhiali.

Un pescatore intreccia le nasse, Bosa 2005

O con il pescatore che costruiva le nasse utilizzando giunco o altri rami di erbacee palustri…

La Malvasia di Bosa, sullo sfondo la piazzetta della fontana, sul corso Vittorio Emanuele, 2022

O salutando i vecchietti, gli ultimi rimasti ad abitare Sa Costa, la parte del paese sotto il castello: un dedalo di stradine pedonali e scalinate con casette colorate dalle porte basse incorniciate da soglie e decorazioni in trachite rossa, la pietra della Planargia.

Il Litorale Bosano da Torre Argentina, 2022

Apparentemente folklore, e adesso queste stesse cose forse lo sono, folklore. Accessorio di un turismo sempre più composito, tra shopping, artigianato, spiagge e musica dal vivo in tanti locali del centro…

Ma allora erano solo attività artigianali che servivano ad ampliare lo scarso reddito familiare.

Decidemmo, complice il prezzo bassissimo di quelle abitazioni, di comperare una delle Case torri del centro.

Da quel momento è iniziato un percorso di scoperta della città, dei Bosani, della Sardegna, dei Sardi.

मेरा सार्दीनिया के साथ यात्रा 1984 में शुरू हुई जब मेरी सार्दीनियन जन्मी पत्नी ने मुझे इस द्वीप पर हमारी पहली यात्रा के दौरान परिचित कराया। हमने त्रितीय: समुद्र, भोजन, और लोककल्पित संस्कृति का सामना किया। प्रारंभ में, ऐसा लगा कि यह सामान्य पर्यटन अनुभव है।

Un pescatore, “Gege”, fu il mio primo amico.

Gli scogli della baia di Compultitu
2022

La mia casa è a trenta metri dal fiume e a cinquanta dal corso principale del paese.

Sull’ angolo tra il corso e la mia via c’è il bar Campus, un bar per Bosani , non per turisti.

Li ci vanno tutti. A rotazione o quotidiana o settimanale, gli abitanti del centro e non solo.

Gege si fermava a bere la sua birra li, e passando, si fermava a parlare con me, sulla panchina dove allora andavo dopo cena a fumare, panchina che era davanti a dove lui ormeggiava la sua barca.

Giocava con Francesco che allora aveva meno di due anni…

Lo prendeva in braccio e gli recitava delle filastrocche Sarde per me incomprensibili, ma la cui musicalità affascinava mio figlio.

Quando eravamo soli parlavamo di politica, del suo o del mio lavoro, di Bosa.

Credo che mi abbia insegnato più quell’uomo su come deve essere guardato il mondo intangibile che ci gira intorno, che non è direttamente coinvolto con il nostro vivere, o con il nostro provare sensazioni o sentimenti, di qualsiasi testo di filosofia che abbia mai letto.

Il golfo di Bosa Marina, con la Torre Rossa e il Molo
2022

Mi ha insegnato il vero senso della parola rispetto.

Rispetto è una parola contenitore, che comprende molte attenzioni, presuppone conoscenze, e richiede impegno senza distrazioni.

Gege, ma non solo lui, tante persone di Bosa, come Emma la mia dirimpettaia ( la zia di tutti Bosani ) Ottantaquattrenne amatissima da tutti, che quando cucina qualcosa fa sempre tre porzioni in più per noi e che nonostante i nostri sforzi per compensare le sue gentilezze, riesce sempre ad essere in vantaggio in questa gara di attenzioni reciproche.

Gege, Emma e altri mi hanno insegnato la complessità del termine rispetto.

Bosa, Le casette colorate di Sa Costa 2022

Rispetto per la propria storia e per le tradizioni, che se sentite creano un ponte tra passato e presente.

Antonio ad esempio con altri Bosani porta avanti la tradizione del canto a Cappella.

In genere 4 cantori disposti l’uno di fronte all’altro intonano canti sacri o profani in dialetto o in latino: un basso, due Baritoni un Contralto.

मेरा घर, जो नदी और मुख्य सड़क के करीब है, मुझे स्थान

الاحترام والوقت كاناا المبادئ الموجهة لي في اكتشاف سردينيا. وجدت تاريخ الجزيرة القديم في نصوص أثرية مثل “حضارة السردينيين” للأستاذ جيوفاني ليلو. ومع ذلك، فإنه في التفاعلات اليومية، وقضاء الوقت مع أشخاص مثل فرانكو، راعي Suni، والاستماع إلى قصصهم، حيث أعيش حقًا وأفهم تاريخ سردينيا الحية.

Un mix tra canti gregoriani, suoni vibrati tipo quelli delle launeddas ( una via di mezzo tra un flauto e una cornamusa che sicuramente era in uso anche all’epoca dei Fenici o dei Romani ), un tuffo nell’epoca classica attraverso suoni e tecniche di canto che sono sopravvissuti fino ad oggi, grazie a questo amore per la propria terra e cultura.

हिन्दी (Hindi): तस्कन इतिहास प्रेमी के रूप में, मैंने अपनी धरती के साथ गहरा जड़ बाँधा हुआ हूँ, मैंने अक्जन, और लोककल्पित संस्कृति के सामान्य क्षेत्र से परे है।

La spiaggia di Bosa Marina, 2022

E tutti loro mi hanno insegnato il valore del tempo.

Quello che ho da spendere quando sono qui preziosissimo e quello che devo spendere per forza a Pistoia; spesso tempo che mi viene rubato da burocrazia inutile e incombenze e attese anacronistiche e colpevoli.

Dovrebbe esserci un reato specifico: furto di tempo, il bene più prezioso che abbiamo.

Rispetto e tempo mi hanno indicato la strada, la chiave per scoprire la Sardegna.

La Storia piu antica la leggi in uno dei testi storico- archeologici più importanti al mondo: ” La civiltà dei Sardi” del prof.Giovanni Lilliu.

Ma la vivi nel quotidiano frequentando con rispetto e tutto il tempo necessario Franco, il pastore di Suni che produce il formaggio migliore del mondo ( lo dico io ) mentre ti racconta alcuni frammenti innocui di una storia , la sua, sicuramente dolorosa, che per conoscerla tutta, ci vorranno anni e parecchie forme di formaggio, storia interrotta un paio di giorni fa dall’arrivo di Giuseppe, un bambino di dieci anni che gli chiede ammirato perché la faccia di Franco troneggia sul manifesto della mostra che un fotografo ha dedicato ai volti degli abitanti di Suni.

Volti che raccontano una storia dura come quella dei Nuraghi di Lilliu.

La Processione di Pasqua, 2022

La Sardegna è l’unica regione del mediterraneo, insieme all’ Albania, in cui l’epica popolare è ancora presente e scandisce tempi e vita quotidiana.

Per questo la amo.

La storia qui non è una favoletta da leggere e da plasmare ad uso del potere.

Qui la storia è consapevolezza, è viva, è il presente.

Ho tanti ricordi di Gege, foto, una rete che mi bordò con piombi, decorata da stelle marine, che ho appesa nella stanza di Francesco. Una poesia che ho scritto.

Ma ho soprattutto di lui il senso del tempo e del rispetto.

Cose che conoscevo, ma di cui ho scoperto il senso più profondo e imparato ad usare anche grazie a lui.

Testo e Fotografie sono di Fabio Cappellini, la riproduzione anche parziale deve essere autorizzata dall’autore.

Fabio Cappellini 2023

Foto di Agosto 2007 Gege nel suo “magazzeno”, con Franca e Francesco.

English: As a Tuscan history enthusiast deeply connected to my homeland, I often wondered why I consider Sardinia as a second home. This sentiment goes beyond the usual attractions of sea, food, and folklore.

My journey with Sardinia began in 1984 when my Sardinian-born wife introduced me to the island during our first trip. We encountered the trifecta: the sea, the food, and the folklore. Initially, it seemed like a typical tourist experience.

However, during a motorcycle tour in 2004, we unexpectedly found ourselves in Bosa, a town that became a cultural synthesis in the middle of the Mediterranean. Its colored tower houses, a navigable river, and a castle atop the pyramid-shaped town painted a unique anthropological and cultural picture. Bosa blended elements reminiscent of Greece, Liguria, and the ancient seafaring history of the Malaspina family.

Deciding to purchase a tower house in Bosa marked the beginning of my exploration of the city, its people, Sardinia, and the Sardinians. It was through encounters with locals like Gege, an almost illiterate fisherman, that I learned profound lessons about intangible aspects of our world. Gege taught me the true meaning of the word “respect” by embodying attentiveness, knowledge, and unwavering commitment.

My house, situated close to the river and the main street, allowed me to frequent the local bar, Campus, where both locals and tourists gathered. Gege, my first friend in Bosa, would stop for a beer and engage in conversations about politics, work, and Bosa’s intricacies.

People like Gege, Emma, my neighbor, and others taught me about the complexity of the term “respect.” It goes beyond simple politeness; it encompasses a deep appreciation for one’s history and traditions, forming a bridge between the past and present.

Antonio, a Bosa resident, upholds the tradition of a cappella singing—a mix of Gregorian chants, sounds reminiscent of launeddas, and classical techniques. This dedication reflects a profound love for their land and culture.

Respect and time have been my guiding principles in discovering Sardinia. I’ve encountered the island’s ancient history in archaeological texts like “La civiltà dei Sardi” by Prof. Giovanni Lilliu. Yet, it’s in the daily interactions, spending time with people like Franco, the Suni shepherd, and listening to their stories, that I truly live and understand Sardinia’s living history.


4 risposte a “Bosa”

  1. Avatar Maria Grazia De Vita
    Maria Grazia De Vita

    Bellissimo articolo! Stile inconfondibile…Fabio sei unico!

    1. Avatar Fabio Cappellini

      Ti ringrazio Maria Grazia 🙂

  2. Avatar Marcello Russo Krauss
    Marcello Russo Krauss

    Complimenti. Con poche frasi è con le tue belle foto mi hai portato in una realtà che non conoscevo. Deve essere un posto fantastico abitato da belle persone. Grazie per questo breva ma intenso viaggio

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